Benitez, grande allenatore e Signore del calcio italianoBenitez, grande allenatore e Signore del calcio italiano

da 17 Feb 2014News

Benitez 12Il Napoli, al termine della scorsa stagione, si era ritrovato con Walter Mazzarri deciso ad abbandonare la guida tecnica della squadra azzurra e, dopo tanti nomi accostati alla panchina della compagine partenopea, Aurelio De Laurentiis tirò fuori da cilindro un nome che rappresentava una vera garanzia per il ‘progetto Napoli’:  Rafa Benitez.

RAFA BENITEZ- Il tecnico spagnolo, che può vantare un palmares di tutto rispetto  avendo collezionato diversi trofei in Europa, unisce la massima competenza tecnica ad un notevole equilibrio caratteriale ed abilità nel gestire particolari situazioni ambientali con varie rassicurazioni sul presente e futuro delle squadre che allena. Benitez, possiede anche una grande dote: riesce a comprendere alcune errate valutazioni nelle scelte e nell’atteggiamento tattico proposto in alcune gare.

A volte, riflette e medita senza addurre scusanti per sconfitte o cattive prestazioni dei suoi uomini. In altre occasioni, riconosce pubblicamente qualche errata valutazione che,  proiettata in modo pragmatico, sul terreno di gioco risulta non appropriata.

Fermo restando che non esiste persona o allenatore esente da qualsiasi situazione in cui appaiono chiaramente ed umanamente errori di qualsiasi genere, Benitez riesce a porre rimedio a tali circostenze, studiando i correttivi per ovviare ad alcuni inconvenienti di carattere tecnico  riguardanti scelte inopportune di alcuni calciatori da proporre sul rettangolo di gioco e/o alcune interpretazioni di moduli tattici adottati in particolari match.

DOPO BERGAMO- Dopo l’inopinata sconfitta subita a Bergamo contro l’Atalanta, in silenzio e rassicurando tutto l’ambiente partenopeo, Benitez, ha ottenuto convincenti successi contro il Milan, la Roma -in Coppa Italia- e il Sassuolo.

A Reggio Emilia, il Napoli ha vinto meritatamente, nonostante le assenze dovute a squalifiche o infortuni. La vittoria contro la squadra emiliana ha messo in rilievo anche il cambio di tendenza della compagine azzurra allorquando affronta squadre nettamente inferiori sul piano tecnico che si arroccano in difesa nel tentativo di bloccare le manovre degli avversari.

Mediante lo studio approfondito riguardante gli accorgimenti tattici da effettuare, il continuo lavoro e la  determinazione di andare avanti con il proprio credo calcistico, Benitez, dopo pochi giorni dalla sconfitta subita a Bergamo, ha presentato una squadra con caratteristiche rispondenti ai dettami impartiti per cercare di correggere e migliorare, lievemente, le prestazioni dei calciatori in maglia azzurra.

CORRETTIVI APPLICATI DA BENITEZ- Il gioco dell’ex tecnico del Chelsea prevede nel reparto arretrato quattro calciatori. I difensori del Napoli, pur interpretando abbastanza bene il modulo, in varie circostanze, erano poco attenti commettendo diversi errori individuali.

E’ bastato far capire ai giocatori che non basta restare in linea ed attendere gli avversari, ma, pur mantenendo un baricentro alto, è necessario affrontarli con determinazione ed attenzione.

Un altro lieve correttivo si è avuto nel reparto di centrocampo, dove i due  mediani dovrebbero avere entrambi grandi capacità di interdizione -per supportare il notevole lavoro di compagni dotati di un elevato tasso tecnico ed impegnati a costruire le manovre offensive-  ed, almeno uno, in grado anche di proporsi in cabina di regia.

Con l’acquisto di Jorginho, il reparto di metà campo ha trovato la giusta dimensione corrispondente al modulo impiegato, ma anche in assenza del calciatore italo-brasiliano -come avvenuto contro il Sassuolo-  è stato proposto un reparto con Behrami, Dzemaili. più attento in fase difensiva ed aiutato dalla posizione in campo di Marek Hamsik, leggermente arretrato rispetto ad altre partite.

Il giocatore slovacco, ha agito tra le linee usufruendo di qualche metro in più per le sue giocate e, soprattutto, non avendo l’interferenza di Gonzalo Higuain, smistato in una posizione a lui più congeniale e non assillato dalla preoccupazione di andare a recuperare palla in zone di campo di non sua appartenenza.

BENITEZ ALLENATORE GIUSTO PER IL NAPOLI- Queste ed altre alchimie tattiche, unite ad un spessore umano e culturale non facilmente riscontrabile nel Mondo del pallone, rappresentano la verifica che Aurelio De Laurentiis ha dotato al squadra azzurra di un condottiero giusto per la piazza partenopea e per gli obiettivi societari da perseguire anche con campagne acquisti del tutto particolari, ma efficaci proprio per l’opera di un Signore corrispondente al nome di Rafa Benitez.

Il Napoli, al termine della scorsa stagione, si era ritrovato con Walter Mazzarri deciso ad abbandonare la guida tecnica della squadra azzurra e, dopo tanti nomi accostati alla panchina della compagine partenopea, Aurelio De Laurentiis tirò fuori da cilindro un nome che rappresentava una vera garanzia per il ‘progetto Napoli’:  Rafa Benitez.

RAFA BENITEZ- Il tecnico spagnolo, che può vantare un palmares di tutto rispetto  avendo collezionato diversi trofei in Europa, unisce la massima competenza tecnica ad un notevole equilibrio caratteriale ed abilità nel gestire particolari situazioni ambientali con varie rassicurazioni sul presente e futuro delle squadre che allena. Benitez, possiede anche una grande dote: riesce a comprendere alcune errate valutazioni nelle scelte e nell’atteggiamento tattico proposto in alcune gare.

A volte, riflette e medita senza addurre scusanti per sconfitte o cattive prestazioni dei suoi uomini. In altre occasioni, riconosce pubblicamente qualche valutazione che,  proiettata in modo pragmatico, sul terreno di gioco risulta non appropriata.

Fermo restando che non esiste persona o allenatore esente da qualsiasi situazione in cui appaiono chiaramente ed umanamente errori di qualsiasi genere, Benitez riesce a porre rimedio a tali circostenze, studiando i correttivi per ovviare ad alcuni inconvenienti di carattere tecnico  riguardanti scelte inopportune di alcuni calciatori da proporre sul rettangolo di gioco e/o alcune interpretazioni di moduli tattici adottati in particolari match.

DOPO BERGAMO- Dopo l’inopinata sconfitta subita a Bergamo contro l’Atalanta, in silenzio e rassicurando tutto l’ambiente partenopeo, Benitez, ha ottenuto convincenti successi contro il Milan, la Roma -in Coppa Italia- e il Sassuolo.

A Reggio Emilia, il Napoli ha vinto meritatamente, nonostante le assenze dovute a squalifiche o infortuni. La vittoria contro la squadra emiliana ha messo in rilievo anche il cambio di tendenza della compagine azzurra allorquando affronta squadre nettamente inferiori sul piano tecnico che si arroccano in difesa nel tentativo di bloccare le manovre degli avversari.

Mediante lo studio approfondito riguardante gli accorgimenti tattici da effettuare, il continuo lavoro e la  determinazione di andare avanti con il proprio credo calcistico, Benitez, dopo pochi giorni dalla sconfitta subita a Bergamo, ha presentato una squadra con caratteristiche rispondenti ai dettami impartiti per cercare di correggere e migliorare, lievemente, le prestazioni dei calciatori in maglia azzurra.

CORRETTIVI APPLICATI DA BENITEZ- Il gioco dell’ex tecnico del Chelsea prevede nel reparto arretrato quattro calciatori. I difensori del Napoli, pur interpretando abbastanza bene il modulo, in varie circostanze, erano poco attenti commettendo diversi errori individuali.

E’ bastato far capire ai giocatori che non basta restare in linea ed attendere gli avversari, ma, pur mantenendo un baricentro alto, è necessario affrontarli con determinazione ed attenzione.

Un altro lieve correttivo si è avuto nel reparto di centrocampo, dove i due  mediani dovrebbero avere entrambi grandi capacità di interdizione -per supportare il notevole lavoro di compagni dotati di un elevato tasso tecnico ed impegnati a costruire le manovre offensive-  ed, almeno uno, in grado anche di proporsi in cabina di regia.

Con l’acquisto di Jorginho, il reparto di metà campo ha trovato la giusta dimensione corrispondente al modulo impiegato, ma anche in assenza del calciatore italo-brasiliano -come avvenuto contro il Sassuolo-  è stato proposto un reparto con Behrami, Dzemaili. più attento in fase difensiva ed aiutato dalla posizione in campo di Marek Hamsik, leggermente arretrato rispetto ad altre partite.

Il giocatore slovacco, ha agito tra le linee usufruendo di qualche metro in più per le sue giocate e, soprattutto, non avendo l’interferenza di Gonzalo Higuain, smistato in una posizione a lui più congeniale e non assillato dalla preoccupazione di andare a recuperare palla in zone di campo di non sua appartenenza.

BENITEZ ALLENATORE GIUSTO PER IL NAPOLI- Queste ed altre alchimie tattiche, unite ad un spessore umano e culturale non facilmente riscontrabile nel Mondo del pallone, rappresentano la verifica che Aurelio De Laurentiis ha dotato la squadra azzurra di un condottiero giusto per la piazza partenopea e per gli obiettivi societari da perseguire anche con campagne acquisti del tutto particolari, ma efficaci proprio per l’opera di un Signore corrispondente al nome di Rafa Benitez.

Vincenzo Vitiello per EuropaCalcio.it

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