Da Roma a Torino, passando per MilanoDa Roma a Torino, passando per Milano

da 19 Apr 2010News

Iniziando un ipotetico e virtuale viaggio nell’Italia del pallone, come non partire dalla Capitale.
“Roma caput mondi” espressione latina riferita alla città capitolina come crocevia di ogni attività politica, economica e culturale mondiale. Oggi, riportando la famosa citazione storica, potremmo aggiungere anche l’attività sportiva visto che, nel nostro paese, il calcio ha assunto una tale dimensione da interagire anche con la politica, soprattutto con l’economia e poco con la cultura non intesa come “concezione umanistica” Viste le bufere pregresse e recenti che coinvolgono lo sport più popolare in Italia, potremmo adattare il riferimento culturale al “culto”: comportamenti che imponevano una “cura verso gli dei”.

“Va’ e annuncia ai Romani che la volontà degli dèi celesti è che la mia Roma diventi la capitale del mondo” … calcistico nel mutuare la citazione di Tito Livio, ovviamente. È chiaro che per ben predisporre tali Divinità si deve osservare un atteggiamento propositivo e costruttivo ed improntato alla volontà di raggiungere un importante e prestigioso obiettivo con la consapevolezza di dovere affrontare serie difficoltà, cammin facendo. Il condottiero Ranieri, esiliato da Torino, anzitempo e senza una valida giustificazione, sta trascinando la sua Roma verso la conquista di quel “triangolino tricolore” che potrebbe, successivamente, consentire alla Società giallorossa di tornare agli antichi splendori e riassumere la posizione di capitale del mondo “noto” … sportivo ma non ludico. Ranieri ha restituito serenità, determinazione, convinzione nei propri mezzi a tutto l’ambiente giallorosso. Claudio è una persona dotata di equilibrio, pragmatismo nel trasmettere il proprio credo e capace di prendere decisioni che, in altre epoche, potevano essere impopolari e difficilmente condivisibili. Accorgersi che il capitano ed il vice capitano della Roma, stavano vivendo il Derby capitolino, in modo inappropriato per i sentimenti verso il colore della maglia indossata, e restituirli alla panchina per far si che la fredda razionalità dei sostituti prevalesse su una pericolosa emotività, è una dote non comune a tecnici che fanno prevalere il populismo alle proprie scelte strategiche. Totti e De Rossi hanno ben capito ed accettato la decisione dell’allenatore romano ed ora possono festeggiare, insieme ai compagni di squadra, il meritato, momentaneo, primato in classifica. Claudio Ranieri, in sintonia con il filoso e scrittore francese Denis Diderot ha trasmesso ai suoi uomini una convinzione: “Si corre lo stesso rischio a credere troppo che a credere troppo poco”

Prima di risalire la penisola, andiamo a gustare un caffè a Napoli dove un altro condottiero sta riportando la Società azzurra in Europa nonostante la tante avversità che ha incontrato sul suo percorso. Nella città partenopea, si avvertiva una sensazione diversa riferita alla volontà degli dei di affiancare, eventualmente, il destino del Napoli a quello della Roma. Troppi eventi sfavorevoli, riconducibili a momenti in cui la “Dea bendata” aveva voltato le spalle alla squadra azzurra, ad un imperversare di direzioni arbitrali poco favorevoli anzi penalizzanti per gli uomini di Mazzarri, ad alcuni errori in sede di scelta per approntare la migliore formazione da far scendere sul terreno di gioco, ad un nervosismo latente all’interno del “gruppo” per il timore di non centrare l’obiettivo stagionale, avevano indotto il popolo partenopeo ad abbandonare il sogno di poter raggiungere l’Europa. Il tempo è galantuomo ed a Walter Mazzarri corre in aiuto il poeta latino Orazio: “Di regola, le avversità rivelano il genio e la prosperità lo cela”

Tralasciando tappe storiche importantissime come Palermo e Genova dove la Società rosanero e la Sampdoria stanno conducendo un ottimo campionato e sono in attesa di conoscere in quale competizione continentale parteciperanno. Ci trasferiamo a Milano.
Il Milan, nonostante la mancata ristrutturazione della squadra ed un organico, forse, non altamente competitivo, ha fallito diverse occasioni per giocarsi, fino in fondo, la possibilità di conquistare lo scudetto. La posizione attuale in classifica della squadra guidata da Leonardo permette, tuttavia ai rossoneri, di poter partecipare, nella prossima stagione, ad una prestigiosa competizione: la Champions League.

La “Corazzata Inter” super favorita per vincere il campionato, è inciampata, durante il suo trionfale percorso in una pericolosa “buca” ove vi erano nascoste tante insidie ed, in primis, a caderci dentro è stato Josè Mouriho, trasmettendo ai suoi giocatori un nervosismo tale da pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi programmatici della Società di Via Turati. Le troppe polemiche con presidenti, allenatori ed arbitri, hanno penalizzato la squadra neroazzurra oltre ed in vario modo. L’Inter gode, ancora, dei favori dei pronostici per riconfermarsi Campione d’Italia ma Mourinho ha prestato poca attenzione alla “massima” di B.Borg: “Il risultato non dipende che in minima parte dalle tue doti tecniche. Quello che conta è il tuo modo di pensare …”

Ed il modo di pensare ha penalizzato anche la Juventus . La dirigenza, forse, credeva che “La Vecchia Signora” potesse rivivere gli sfarzi di un tempo, innanzitutto, non affidando la conduzione tecnica della squadra ad allenatori esperti in possesso di doti carismatiche, motivazionali e professionali uguali ai prestigiosi tecnici che hanno contribuito a scrivere la storia del prestigioso club. Se a questa considerazione, aggiungiamo l’assenza di una valida programmazione e la presenza di confusione ed approssimazione all’interno della Dirigenza, potremmo affermare che, pur non avendo centrato l’obiettivo principale ovvero la possibilità di partecipare, nella prossima stagione alla Champions League resta la possibilità di ricominciare tutto da capo, partendo dalla Europa League. Eraclito suggerisce:
“Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspettavi”

Vincenzo Vitiello

LEGGI ARTICOLO SU: TUTTOJUVE.COM

Iniziando un ipotetico e virtuale viaggio nell’Italia del pallone, come non partire dalla Capitale.
“Roma caput mondi” espressione latina riferita alla città capitolina come crocevia di ogni attività politica, economica e culturale mondiale. Oggi, riportando la famosa citazione storica, potremmo aggiungere anche l’attività sportiva visto che, nel nostro paese, il calcio ha assunto una tale dimensione da interagire anche con la politica, soprattutto con l’economia e poco con la cultura non intesa come “concezione umanistica” Viste le bufere pregresse e recenti che coinvolgono lo sport più popolare in Italia, potremmo adattare il riferimento culturale al “culto”: comportamenti che imponevano una “cura verso gli dei”.

“Va’ e annuncia ai Romani che la volontà degli dèi celesti è che la mia Roma diventi la capitale del mondo” … calcistico nel mutuare la citazione di Tito Livio, ovviamente. È chiaro che per ben predisporre tali Divinità si deve osservare un atteggiamento propositivo e costruttivo ed improntato alla volontà di raggiungere un importante e prestigioso obiettivo con la consapevolezza di dovere affrontare serie difficoltà, cammin facendo. Il condottiero Ranieri, esiliato da Torino, anzitempo e senza una valida giustificazione, sta trascinando la sua Roma verso la conquista di quel “triangolino tricolore” che potrebbe, successivamente, consentire alla Società giallorossa di tornare agli antichi splendori e riassumere la posizione di capitale del mondo “noto” … sportivo ma non ludico. Ranieri ha restituito serenità, determinazione, convinzione nei propri mezzi a tutto l’ambiente giallorosso. Claudio è una persona dotata di equilibrio, pragmatismo nel trasmettere il proprio credo e capace di prendere decisioni che, in altre epoche, potevano essere impopolari e difficilmente condivisibili. Accorgersi che il capitano ed il vice capitano della Roma, stavano vivendo il Derby capitolino, in modo inappropriato per i sentimenti verso il colore della maglia indossata, e restituirli alla panchina per far si che la fredda razionalità dei sostituti prevalesse su una pericolosa emotività, è una dote non comune a tecnici che fanno prevalere il populismo alle proprie scelte strategiche. Totti e De Rossi hanno ben capito ed accettato la decisione dell’allenatore romano ed ora possono festeggiare, insieme ai compagni di squadra, il meritato, momentaneo, primato in classifica. Claudio Ranieri, in sintonia con il filoso e scrittore francese Denis Diderot ha trasmesso ai suoi uomini una convinzione: “Si corre lo stesso rischio a credere troppo che a credere troppo poco”

Prima di risalire la penisola, andiamo a gustare un caffè a Napoli dove un altro condottiero sta riportando la Società azzurra in Europa nonostante la tante avversità che ha incontrato sul suo percorso. Nella città partenopea, si avvertiva una sensazione diversa riferita alla volontà degli dei di affiancare, eventualmente, il destino del Napoli a quello della Roma. Troppi eventi sfavorevoli, riconducibili a momenti in cui la “Dea bendata” aveva voltato le spalle alla squadra azzurra, ad un imperversare di direzioni arbitrali poco favorevoli anzi penalizzanti per gli uomini di Mazzarri, ad alcuni errori in sede di scelta per approntare la migliore formazione da far scendere sul terreno di gioco, ad un nervosismo latente all’interno del “gruppo” per il timore di non centrare l’obiettivo stagionale, avevano indotto il popolo partenopeo ad abbandonare il sogno di poter raggiungere l’Europa. Il tempo è galantuomo ed a Walter Mazzarri corre in aiuto il poeta latino Orazio: “Di regola, le avversità rivelano il genio e la prosperità lo cela”

Tralasciando tappe storiche importantissime come Palermo e Genova dove la Società rosanero e la Sampdoria stanno conducendo un ottimo campionato e sono in attesa di conoscere in quale competizione continentale parteciperanno. Ci trasferiamo a Milano.
Il Milan, nonostante la mancata ristrutturazione della squadra ed un organico, forse, non altamente competitivo, ha fallito diverse occasioni per giocarsi, fino in fondo, la possibilità di conquistare lo scudetto. La posizione attuale in classifica della squadra guidata da Leonardo permette, tuttavia ai rossoneri, di poter partecipare, nella prossima stagione, ad una prestigiosa competizione: la Champions League.

La “Corazzata Inter” super favorita per vincere il campionato, è inciampata, durante il suo trionfale percorso in una pericolosa “buca” ove vi erano nascoste tante insidie ed, in primis, a caderci dentro è stato Josè Mouriho, trasmettendo ai suoi giocatori un nervosismo tale da pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi programmatici della Società di Via Turati. Le troppe polemiche con presidenti, allenatori ed arbitri, hanno penalizzato la squadra neroazzurra oltre ed in vario modo. L’Inter gode, ancora, dei favori dei pronostici per riconfermarsi Campione d’Italia ma Mourinho ha prestato poca attenzione alla “massima” di B.Borg: “Il risultato non dipende che in minima parte dalle tue doti tecniche. Quello che conta è il tuo modo di pensare …”

Ed il modo di pensare ha penalizzato anche la Juventus . La dirigenza, forse, credeva che “La Vecchia Signora” potesse rivivere gli sfarzi di un tempo, innanzitutto, non affidando la conduzione tecnica della squadra ad allenatori esperti in possesso di doti carismatiche, motivazionali e professionali uguali ai prestigiosi tecnici che hanno contribuito a scrivere la storia del prestigioso club. Se a questa considerazione, aggiungiamo l’assenza di una valida programmazione e la presenza di confusione ed approssimazione all’interno della Dirigenza, potremmo affermare che, pur non avendo centrato l’obiettivo principale ovvero la possibilità di partecipare, nella prossima stagione alla Champions League resta la possibilità di ricominciare tutto da capo, partendo dalla Europa League. Eraclito suggerisce:
“Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspettavi”

Vincenzo Vitiello

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