Modi di dire a Napoli: Libbàrda /labbàrda

 

Libbàrda /labbàrda : alabarda

 

Il dizionario Treccani definisce alabarda (ant. labarda) s. f. [dal medio ted. helmbart «ascia di combattimento»]. – Arma bianca lunga da punta e da taglio, costituita da un’asta di legno lunga circa m 1,70, che porta a un’estremità, nella sua forma più tipica, una lama larga e tagliente guarnita da una specie di scure da un lato, e da una punta uncinata uncinata dall’altro; fu arma preferita dalle fanterie svizzere, divenuta nel Seicento arma da parata, e ora in dotazione soltanto alla Guardia Svizzera del Vaticano.

A Napoli era una arma in dotazione delle truppe spagnole durante i vicereami spagnoli e poiché era abbastanza alta, i soldati la lasciavano appoggiata ai muri esterni di una locanda o di una casa.

Chella ‘a mise ‘a labbarda ‘a porta: si riferiva ad una donna che era solita ricevere nel suo talamo uno o più soldati spagnoli; altro modo di dire per prostituta.

mettere ‘a labbàrda ‘a porta: significava prostituirsi.

Appoialibbarda: modo ingiurioso di appellare uno scroccatore, sfruttatore o a chi si sbafa a spese di altri; deriva dal fatto che i soldati spagnoli, appoggiata la alabarda al muro esterno della casa, sedevano prepotentemente e senza chiedere permesso alla  tavola senza essere invitati.

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