Napoli: repetita iuvant ma i soliti errori si ripresentano

da 17 Gen 2012News

“Non parlo dei singoli, ma oggi troppi giocatori non erano al meglio e poi il campo non ci ha agevolato. Gli avversari vengono qui a fare le barricate, loro giocano con due risultati su tre mentre noi siamo obbligati a vincere”. Così il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, al termine della sfida contro il Bologna in un’intervista riportata dal Mattino-“Se il tiro di Hamsik fosse entrato – ha ripreso l’allenatore – la partita sarebbe stata diversa: tutta la squadra è sotto tono e non sono lucidi. Il Bologna ha fatto bene ma si è trovato in vantaggio grazie ad un nostro errore in difesa Campagnaro non ha preso la palla, gli altri si sono fermati ed è arrivata la rete degli avversari”.

Prendendo atto della giustificazione che Mazzarri fornisce per l’inopinato pareggio contro la squadra felsinea, non si può fare a meno di ribadire alcune aspetti che accompagnano i calciatori partenopei dall’inizio della stagione. Sperando che “repetita iuvant”, riproviamo a rimarcare alcuni aspetti che stanno condizionando in campionato il cammino del Napoli. La locuzione latina potrebbe servire nel caso che i giocatori azzurri capiscano ed hanno la volontà di essere supportati per eliminare alcuni ricorrenti e ripetuti errori commessi sul rettangolo di gioco.

Massimo riconoscimento va attribuito a coloro che, nell’anno in corso, hanno portato il Napoli tra le prime sedici squadre europee ma se questo meritato riconoscimento resta fine a se stesso lascia il tempo che trova e non permette un’ulteriore crescita.

Dall’inizio del campionato il Napoli, al San Paolo, incontra notevoli difficoltà contro squadre che scendono sul campo con l’obiettivo di limitare i danni e tentare di portare a casa almeno un punto: il tutto con un atteggiamento rinunciatario, oltremodo difensivista e finalizzato al puro ed esclusivo contenimento delle manovre della formazione parteonopea. A volte, Mazzarri ha trovato la soluzione per scardinare il bunker eretto dagli avversari ed i risultati, dopo aver realizzato il goal del vantaggio, sono stati superiori alle attese: netti e convincenti successi anche e , soprattutto, sul piano della manovra collettiva. Altre volte, la notevole mole di gioco dei calciatori azzurri ha prodotto, nei primi minuti di gara, l’opportunità di andare in vantaggio e gestire, nel migliore dei modi, la restante parte del match: sui piedi di attaccanti e centrocampisti si sono presentati occasioni uniche ed irripetibili come quella capitata, ieri, ad Hamsik che ha sprecato un ‘rigore in corsa’, calciando, solo davanti alla porta, contro il portiere bolognese. Nulla si può attribuire a Marek, in virtù di ciò che ha dato al Napoli fino ad ora, tranne che prestare maggiore attenzione in queste circostanze e scendere in campo con più determinazione ben conoscendo l’amore e la fiducia che il popolo partenopeo riversa nei suoi riguardi.

Altra nota dolente è rappresentata dal reparto difensivo ed, in particolare, dalle ultime deludenti prestazioni di Hugo Campagnaro, un difensore che, fino a poco tempo fa, aveva un alto e costante rendimento.

Se alle occasioni sprecate all’inizio di determinate partite si unisce il ricorrente e sistematico errore difensivo, si comprende come mai il Napoli ha difficoltà a conquistare il pieno risultato sul terreno di gioco dell’impianto flegreo.

Queste difficoltà sono comuni a tutte le grandi squadre che devono affrontare partite casalinghe nelle medesime condizioni e con difficoltà oggettive derivanti dagli atteggiamenti tattici degli avversari di turno.

Se si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno potremmo affermare che il club di Aurelio De Laurentiis si può fregiare del riconoscimento attributo dalle altre società ovvero il considerare il Napoli una grande del campionato.

Se si vuole vedere il bicchiere mezzo vuoto, invece, si ha l’obbligo di portate una critica costruttiva per favorire, effettivamente, la crescita e posizionarsi, stabilmente, nel gotha del calcio nazionale.

Contro il Bologna, comunque, la squadra di Mazzarri, per ammissione dello stesso tecnico, si è dimostrata sotto tono e poco lucida venendo meno, ancora una volta, in un momento favorevole, derivante dallo stop subito da alcune squadre al vertice del torneo, per recuperare posizioni in classifica. Questo è incomprensibile e denota ancora una mancanza di maturità dei calciatori. Al San Paolo, tranne Gargano e Pandev che hanno ripetuto le ultime brillanti prestazioni, hanno perso un’altra grande occasione per agganciare il treno che porta nelle zone alte di classifica.

Vincenzo Vitiello
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