NAPOLI: VOX POPULI, VOX DEI NAPOLI: VOX POPULI, VOX DEI

da 17 Set 2010News

Vox populi, vox Dei, è una locuzione latina che tradotta letteralmente, significa voce di popolo, voce di Dio. Questo antico proverbio, stabilisce la verità d’una cosa, quando il popolo è concorde nell’affermarla. Ebbene, mai, una gran parte della tifoseria partenopea è stata così concorde nell’affermare che il Napoli, dopo aver condotto una campagna acquisti insufficiente e non corrispondente alle reali necessità della squadra, ha denotato, anche in campo europeo, i limiti palesemente manifestati contro il Bari, nella seconda giornata di campionato.

Una riscontro alla insoddisfazione della tifoseria, timorosa di dover assistere ad un altro campionato senza quel salto di qualità occorrente per raggiungere traguardi importanti e rispettare i tempi programmatici societari? La risposta è arrivata ieri sera ed un San Paolo con circa ventottomila spettatori, è una cornice ad uno spettacolo calcistico, inusuale per la piazza partenopea e non riscontrabile, nemmeno in occasione di competizioni meno importanti quali la Coppa Italia.

Dove sono i soliti sessantamila che affollavano l’impianto flegreo per sostenere la propria squadra del cuore, in ogni circostanza? Probabilmente, saranno a meditare e valutare se le promesse fatte, a tempo debito, dal presidente De Laurentiis, indipendentemente dalle scelte societarie in materia di formazione dell’organico da mettere a disposizione di Mazzarri, potranno trovare un riscontro positivo nel corso del campionato.

Il campanello d’allarme era suonato nel secondo tempo disputato dalla squadra azzurra a Firenze ed in occasione della successiva partita di campionato, al San Paolo, contro il Bari. Il suono virtuale ed allarmante si è riproposto, puntualmente, ieri sera, contro l’Utrecht nella prima partita della fase a gironi del’Europa League. La squadra olandese, pur non essendo trascendentale, è, sicuramente inferiore, sul piano tecnico, al Napoli eppure i “tulipani” sono riusciti ad ottenere un pareggio imbrigliando le manovre della squadra azzurra nello stesso modo del Bari. Gli uomini di Mazzarri hanno espresso un gioco confusionario e privo di efficacia nonostante il tecnico abbia schierato in formazione i nuovi acquisti Yebda e Sosa che, tra l’atro, non hanno demeritato.

Al popolo partenopeo non resta altro da fare che accantonare, per il momento, il sogno di poter, finalmente, osservare un Napoli altamente competitivo sia in campo nazionale che europeo. La programmazione del “Progetto Napoli” ha subito un notevole rallentamento, non essendo stato possibile attuare quel salto di qualità tanto auspicato dalla dirigenza partenopea in un recente passato prima della conclusione del calciomercato estivo. De Laurentiis, a più riprese, anche durante il precedente campionato, aveva esplicitamente dichiarato che avrebbe rafforzato la squadra senza cedere nessuno dei gioielli azzurri, ma cercando di sfoltire l’organico con la vendita dei calciatori in soprannumero per poi mettere a segno almeno tre colpi di mercato. Dichiarazioni che non hanno avuto un completo riscontro oggettivo a livello operativo nella sede dell’Ata Hotel Executive di Milano. A fronte delle cessioni dei giocatori in esubero e di Quagliarella, la società ha acquistato Cavani, in sostituzione di Fabio, Yebda, il giovane promettente Dumitru e Sosa. Nulla o quasi è stato fatto per il reparto difensivo dove la partenza di Rinaudo è stata compensata dall’acquisto di Cribari nonostante tutto lasciava presagire che il Napoli potesse prendere Ruiz dell’Espanyol, Mantovani del Chievo oppure un difensore di pari valore. Gli effetti di questi mancati acquisti ed il non aver messo a posto i meccanismi nell’attuale reparto difensivo, si sono negativamente visualizzati nelle due ultime partite disputate dagli azzurri. Il reparto arretrato del Napoli concede troppo ad avversari che, fino ad ora, sono stati incapaci di approfittare dei regali offerti loro dai difensori partenopei.
Resta, ancora, un’amara considerazione:
“Quando il Napoli affronterà squadre di maggior caratura oppure: quando si verificheranno infortuni o squalifiche, come accaduto negli scorsi tornei, vista la difficile scelta per fare le sostituzioni o per ricorrere ad un opportuno turnover, a cui dovrà ricorrere Mazzarri dato l’esiguo numero di giocatori su cui può fare pieno affidamento, cosa accadrà?

Tanta confusione nella società partenopea e se è pur vero che a tutto c’è rimedio, è tuttavia innegabile che, ancora una volta, il Napoli si è presentato ai nastri di partenza della stagione 2010 -2011, con proclami dirigenziali non sufficienti per togliere alla squadra azzurra, l’etichetta di “Eterna incompiuta” e, questa volta, forse con un’involuzione riguardante il gioco della squadra e le ambizioni societarie. Le squadre vanno costruite in estate perché la preparazione estiva è fondamentale per creare l’amalgama tra i giocatori, gli schemi ed opportuni moduli di gioco necessari per affrontare, nel migliore dei modi, la stagione agonistica ed eventuali nuovi validi innesti, acquistati nel mercato invernale, procurerebbero solo il rammarico, da parte di chi tiene a cuore le sorti del Napoli, per …”Qualcosa che poteva essere e che non è stato”.

Vincenzo Vitiello

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