Champions: la Juve ci crede, il Napoli no

da 26 Apr 2010News

In un clima non proprio idilliaco, la Juve ritrova, tutto di un colpo, gioco e condizione. Solita contestazione dei tifosi bianconeri nei confronti di squadra, tecnico e società con cori e striscioni ma i giocatori non si lasciano  condizionare da queste continue invettive. Al di la degli evidenti errori di programmazione societaria e di scelte approssimative, a giugno in sede di calcio mercato, poco rilievo si è dato ai continui infortuni che hanno falcidiato la squadra bianconera. In pochi ricordano che Ciro Ferrara, con l’organico al completo nella prima parte del campionato, aveva indotto nel popolo juventino “sogni di gloria” al punto che si considerava la Juve una possibile antagonista dell’Inter per la conquista dello scudetto. Impresa riuscita alla Roma in virtù di una forte coesione tra la squadra, il tecnico, la tifoseria e la dirigenza giallorossa.

Crederci e poi crederci ed ancora crederci, in un ambiente in cui regna serenità con l’appoggio di una tifoseria che non ha mai abbandonato la squadra, non può produrre altro che questi risultati. Se poi, accade che un’altra squadra molto motivata ed al top della condizione psico-fisica, la Sampdoria, approfittando cinicamente della prestazione di una formazione romana troppo ansiosa e poco lucida nel chiudere per tempo il match, ferma momentaneamente il sogno giallorosso, nulla si può imputare a Totti e company, solo rivolgere loro un sentito chapeau. La squadra blucerchiata, dopo l’impresa effettuata all’Olimpico, nelle ultime tre giornate di campionato, contenderà ad un grande Palermo la quarta posizione utile per l’accesso alla Champions League, per la prossima stagione. La squadra di Delio Rossi, ha annientato un Milan giunto al “Barbera” con ancora qualche timida speranza di potersi inserire nello lotta per la conquista dello scudetto. I rosanero hanno deliziato i loro supporter con una magnifica prestazione. Il Palermo e la Sampdoria hanno, già, di fatto conquistato un posto in Europa ma entrambe le squadre meriterebbero la partecipazione alla massima competizione continentale. Cassano, Miccoli ed altri giocatori delle due squadre hanno le giuste credenziali per mostrare, ad una vasta platea internazionale, il loro valore.
 

Chi ha sempre creduto nel sogno europeo, è stato il popolo napoletano. Anche ieri il San Paolo presentava una cornice di pubblico fantastica a livello numerico e coreografico. Il Napoli ha dovuto lasciare sul terreno di gioco dell’impianto flegreo le residue speranze per poter partecipare alla Champions nella prossima stagione. Ad interrompere questo sogno partenopeo è stato il Cagliari, che, nelle ultime stagioni ha procurato alla squadra azzurra diversi dispiaceri. E’ vero che mancava Quagliarella e che Lavezzi ha dovuto abbandonare il terreno di gioco dopo venticinque minuti ma la squadra sarda non ha fatto nulla per contrastare il Napoli in modo efficace. Gli uomini di Melis si sono arroccati in difesa per tutti i novanta minuti dell’incontro: mai una valida proposizione, nessun tiro in porta ma solo una difesa ad oltranza. Già in altre occasioni, il Napoli, si è trovato di fronte a squadre, che avevano un unico pensiero ovvero difendesi, ed ancora oggi Mazzarri non è riuscito a trovare dei validi schemi per aggirare uno schieramento oltremodo difensivo. E poi, in particolar modo dopo l’espulsione di Cossu, si attendeva un ben altro atteggiamento della formazione azzurra: più determinazione, maggior pressing, circolazione della palla, percussioni centrali e laterali e non il continuo ed irritante lancio di palloni a centro dell’area avversaria.
 

A Torino, i tifosi juventini non credono nella squadra e la contestano pesantemente ma l’orgoglio di Del Piero e di tutti i giocatori bianconeri permette loro di avere, ancora, una tenue speranza per centrare la Champions. A Napoli, invece, i tifosi ci hanno creduto ed incoraggiato la squadra in tutti i modi fino alla fine, ma il calore del popolo partenopeo è stato ripagato con prestazioni contraddistinte,  sicuramente, da un certo impegno che però non è stato accompagnato da una grande determinazione necessaria a soddisfare una loro ipotetico obiettivo ed il sogno di una città intera

Vincenzo Vitiello

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