Esclusiva – Vitiello (Direttore Europacalcio.it): “Rossi o Insigne? Io avrei lasciato Cassano”

da 3 Giu 2014News

TrisIntervista ai microfoni di quifootballexpress per il direttore editoriale di Europacalcio.it, Vincenzo Vitiello. Ecco alcuni spezzoni del suo intervento in seno alla trasmissione in onda ogni martedì su www.quiradio.it.

Direttore, partiamo dal fatto più scottante: l’esclusione di Pepito Rossi dai 23 che partiranno per il Brasile. Convinto da questa scelta?

L’esclusione di Rossi mi lascia profondamente rammaricato per l’uomo prima di tutto e per il campione in secondo luogo. Detto questo non penso che Prandelli possa operare per il male della Nazionale: se ha fatto altre scelte un motivo di fondo c’è ed è da rintracciarsi in una migliore condizione fisica di chi parte per il Brasile. Credo che nella testa del c.t il ballottaggio iniziale fosse tra Insigne e Candreva, poi la tegola Montolivo ha cambiato tutto: alla fine l’ha spuntata il laziale, per le sue qualità di collante tra attacco e centrocampo. Insigne può ricoprire molti ruoli diversi, spaziando potenzialmente su tutto il fronte offensivo: può far male partendo dalla posizione classica, a sinistra, ma sa disimpegnarsi bene anche sulla corsia opposta. Io, piuttosto, il dubbio vero me lo sarei fatto venire a proposito di Antonio Cassano: meglio lui di Pepito?”.

Dove può arrivare questa Nazionale?

Difficile lasciarsi andare a pronostici, nessuno ha la sfera di cristallo. Di sicuro lo scoglio è il girone, perché Inghilterra e Uruguay sono da prendere con le pinze. Se il gruppo saprà essere compatto e unito Prandelli ed i tifosi italiani potranno togliersi molte soddisfazioni: non possiamo dimenticare di avere una rosa di tutto rispetto. La riserva di Buffon è il titolare del Psg, Verratti è già un leader e davanti c’è un certo Balotelli, uno che si sveglia quando annusa la competizione vera”.

 

Sarà 4-3-3? O sono più probabili i cambi in corsa, come in qualche modo ha cercato di far capire il c.t?

Il modulo di partenza può essere quello, perché ci sono gli esterni di ruolo, come Cerci, Candreva, lo stesso Insigne. Poi è chiaro che la formazione si plasmerà a seconda delle esigenze: nel calcio moderno non puoi permetterti di fossilizzarti su un modulo soltanto”.

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