“Mettere denaro, vendere cammello” mentre Napoli festeggia il primo trofeo dell’era De Laurentiis

da 23 Mag 2012News

“Mettere denaro, vendere cammello” Questa è la ricorrente frase che Aurelio De Laurentiis profferisce in occasione di qualche rumors di mercato riguardante l’espressa, motivata e circostanziata cedibilità di uno dei tenori del Napoli. Frase riproposta in occasione della presentazione del ritiro, a Dimaro e riguardante un’eventuale cessione di Edinson Cavani. Dopo la probabile partenza di Lavezzi da Napoli, un altro fulmine a ciel sereno investe il popolo napoletano: il Matador non è incedibile e potrebbe nella prossima stagione, vestire la casacca di qualche top club italiano o straniero per una cifra folle, come l’ha definita il Presidente.

E’ da riflettere sull’opportunità di tali dichiarazioni, nel momento in cui una città intera festeggia il primo trofeo dell’era De Laurentiis. Le strategie societarie, improntate ad una logica imprenditoriale, devono tener conto anche e soprattutto della considerazione che il Napoli non ha ancora raggiunto lo status di top club. Pur essendo sulla buona strada per arrivare nel gotha del calcio italiano ed europeo, anche in virtù dell’ottima gestione amministrativa in linea con il “Fair Play Finanziario” voluto da Platini, il Patron del Napoli dovrebbe far chiarezza su un progetto che, forse, inizialmente prevedeva altre linee operative. Con tanta professionalità e con l’aiuto di un ottimo staff tecnico-dirigenziale, il presidente del Napoli sta raggiungendo gli obiettivi che, in partenza, non prevedevano la vendita, anche a cifre folli, di alcuni talenti dell’organico azzurro.

Nulla fa pensare che il Napoli non possa seguire le orme di altri grandi club, ma c’è da fare un distinguo fondamentale per la buona riuscita di un progetto che, fino ad ora, ha destato ottime impressioni nell’opinione pubblica non solo italiana: quando una squaddra assurge a livelli altissimi per merito di una oculata programmazione, di un organico completo in tutti i reparti e di un opportuno affiatamento tra i calciatori, nessuna pedina è fondamentale e l’eventuale vendita di un calciatore viene ovviata con la sostituzione di un altro di pari livello che, probabilmente, non avrà problemi ad inserirsi in un organico ampiamente collaudato.

Vincenzo Vitiello
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