Napoli, giusto turnover a Bergamo ma Lavezzi è insostituibile

da 27 Nov 2011News

“Devo fare i complimenti ai ragazzi. Siamo stati solo poco concreti in zona gol. Mi interessava l’approccio alla gara” Così Walter Mazzarri, al termine della gara pareggiata con l’Atalanta. In effetti la squadra partenopea, in particolar modo nel primo tempo, pur giocando bene non è riuscita a rendersi pericolosa e questo, soprattutto, per mancanza di lucidità, precisione ed inventiva nella trequarti di campo bergamasca: componenti che, nel Napoli, vengono assicurate da un sol giocatore che corrisponde al nome di Ezequiel Lavezzi. La velocità in progressione, la spiccata abilità nel saltare l’uomo, i passaggi filtranti, gli uno-due con Hamsik e Cavani, sono i principali punti di forza del Pocho: quando manca Lavezzi, difficilmente i centrocampisti e gli attaccanti riescono ad inventare qualche giocata o creare una superiorità numerica ed allora anche la notevole mole di gioco sviluppata dai calciatori partenopei svanisce nel nulla.

A Bergamo Mazzarri ha proposto una formazione con un opportuno ed apprezzabile turnover: ha sostituito calciatori bisognosi di recuperare le fatiche accumulate per i continui impegni della squadra e Lavezzi che, essendo diffidato, avrebbe corso il rischio di saltare il big match di martedì contro la Juventus. Ezequiel è stato sostituito da Pandev. “Arrabbiato per la sostituzione? Pandev ha ragione, probabilmente poteva restare in campo per altri dieci minuti” afferma il tecnico di ‘San Vincenzo’.L’attaccante macedone, pur avendo giocato la sua partita da titolare, ha dimostrato un discreto impegno ma anche una condizione fisica ancora non ottimale che non gli permette di avere la lucidità necessaria per dettare l’ultimo passaggio o per concludere in porta nel migliore dei modi. Altri dieci minuti in campo, probabilmente, non avrebbero cambiato la prestazione di Goranoltre al risultato di una partita che l’Atalanta stava conducendo meritatamente nonostante il vantaggio sia scaturito da un clamoroso errore difensivo della retroguardia azzurra che ha permesso a Denis di presentarsi da solo davanti a Morgan De Sanctis. Questa volta l’errore non è stato di un calciatore che ha sostituito un titolare ma di un difensore che, in questa parte di stagione alla stregua delle precedenti, è stato un punto di forza del reparto difensivo e dell’intera squadra: Hugo Campagnaro.

“Potevamo far gol in tantissime circostanze. Stiamo pagando un pò il fatto che si sta giocando ogni tre giorni” Aggiunge Mazzarri ed il tecnico toscano ha perfettamente ragione ma la mancanza di una panchina che si avvicini al valore dei titolari è la causa fondamentale dei scarsi risultati conseguiti dal Napoli quando mancano i giocatori cardini dell’impianto di gioco costruito, mirabilmente, dal tecnico partenopeo.
Mancano nell’organico partenopeo i sostituti di Lavezzi e Cavani e se i dirigenti partenopei non provvederanno a tale carenza nel mercato di riparazione di gennaio, si prospetta per il Napoli un girone di ritorno probabilmente irto di difficoltà. A Bergamo, Il ‘Pocho’ entrato in campo al 17′ del secondo tempo, ha cambiato il volto della partita e dai suoi piedi sono partite le palle giuste per mettere in difficoltà la difesa atalantina.

“Ora pensiamo alla Juventus. Ringrazio Conte per i complimenti. -conclude Mazzarri- Martedì sera al San Paolo sarà una bella battaglia, ci teniamo ad ottenere un risultato pieno di fronte ai nostri tifosi, che vivono questa sfida sempre con particolare trasporto. Dopo le fatiche di Champions, il nostro obiettivo è quello di riprendere il cammino anche in campionato”.
I supporters azzurri hanno, giustamente, fame di vittorie e sperano che l’ineguagliabile passione con cui seguono il cammino della loro squadra del cuore si concretizzi nella conquista di un qualsivoglia trofeo mancante dalla bacheca della Società da troppo tempo. Aurelio De Laurentiis, con saggezza ed oculatezza sta costruendo in modo progressivo le basi per un club forte e tendente ad una duratura collocazione futura nell’Olimpo del calcio nazionale e continentale. E’ tanto difficile far coincidere le aspettative dei tifosi con le esigenze della società?

Vincenzo Vitiello
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