Napoli, la notte del San Paolo e le tenebre della Juve

da 11 Gen 2011News

“Temo questa grande sbornia dopo la quarta vittoria contro la Juventus. Dobbiamo andare avanti con i piedi per terra”. Questo è quanto asserito da Aurelio De Laurentiis dopo la netta vittoria del Napoli, al San Paolo, contro la squadra bianconera. Il presidente si riferisce all’entusiasmo all’interno dello spogliatoio e nella tifoseria partenopea per una gara che ha sanzionato un verdetto chiaro da interpretare: il Napoli c’è ed è presente, attualmente, tra i club più accreditati a raggiungere traguardi importanti al termine del campionato.

La Juventus si è presentata sul rettangolo di gioco, al San Paolo, priva di alcuni titolari ma le assenze di Buffon, Rinaudo, Martinez, De Ceglie, Iaquinta e Quagliarella non possono giustificare una sconfitta che è maturata, principalmente, sul piano del gioco. Calciatori del valore di Chiellini, Grosso, Krasic, Marchisio, Aquilani, Pepe, Motta, Del Piero, Amauri, Toni, Traorè ed altri hanno un’esperienza ed uno spessore tale da poter supplire alle assenze forzate della squadra bianconera. Forse, le scelte tecniche effettuate dai dirigenti di Corso Galileo Ferraris, in sede di campagna acquisti, non sono state le più opportune ma i nazionali Pepe, Motta e Bonucci oltre a Krasic, Aquilani, Quagliarella, Martinez e Traorè avrebbero dovuto essere affiancati da tre giocatori, uno per reparto, con un notevole spessore tecnico e dotati di un pedigree necessario per poter appartenere ad un club che, in passato, è stato rappresentato da calciatori di rilievo nel panorama calcistico internazionale.

 

 

 

 

La notte del San Paolo ha lasciato incredulo, e felicemente sorpreso, il popolo napoletano non tanto per la vittoria conseguita ma per il modo in cui è maturata. I tifosi partenopei hanno osservato la reazione avuta dalla squadra dopo la sconfitta subita a San Siro contro l’Inter: una completa metamorfosi che denota una trasformazione profonda ed abbastanza rapida che appartiene a squadre dotate di carattere, determinazione e sufficienti motivazioni per poter, velocemente, recuperare una battuta di arresto e proseguire sul percorso intrapreso durante questa prima parte di stagione ed, inopinatamente, deviato per una sconfitta contro i Campioni d’Italia.

 

Il Napoli ha manifestato una condizione atletica di tutto rilievo, per merito dello staff tecnico e sanitario, che hanno permesso a Mazzarri di poter utilizzare con continuità i giocatori titolari in campionato ed in Europa League. L’ allenatore toscano ha provveduto al resto dotando i suoi uomini di una costante ed ottima condizione psicofisica . Un riscontro a quanto affermato? Pazienza è, attualmente, un centrocampista completo ed in continua crescita. Michele, contro la Juventus, ha controllato molto bene Marchisio ed ha diretto, con sagacia, il gioco del Napoli offrendo notevoli variazioni di gioco con aperture a favore degli esterni. Grava, puntuale negli anticipi, non teme più alcun attaccante. Maggio e Dossena, determinanti, domenica sera, al conseguimento della vittoria si sono inseriti nello scacchiere predisposto da Walter Mazzarri nel migliore dei modi. Implacabili nel controllare Pepe e Krasic, i laterali azzurri si sono proposti in avanti con tempestività offrendo agli attaccanti precisi ed efficaci cross. Cannavaro oramai è un leader della squadra. Il capitano svetta su tutti i palloni e dirige il reparto difensivo con autorità. Campagnaro, oltre ad eccellere nelle interdizioni, partecipa alla costruzione della manovra. Gargano, più disciplinato rispetto allo scorso campionato, denota qualche momento di flessione ma controlla bene Aquilani. Hamsik, sta assimilando la posizione assegnatagli da Mazzarri e, contro i bianconeri, ha operato tra il centrocampo e la linea avanzata con ordine, intelligenza ed anche imprevedibilità in occasione dell’assist per il terzo gol di Cavani. De Sanctis, con la solita sicurezza ed esperienza, assicura al reparto difensivo tranquillità. Lavezzi, sempre pericoloso e capace far ripartire la squadra è stato meno individualista di altre occasioni ed invece di concludere una sua magnifica azione personale ha preferito, inopportunamente, passare la palla a Cavani.

Cavani? Edinson non fa più notizia, conferma tutto il suo valore e non solo per la tripletta con cui ha demolito la Juve ma anche per il grande lavoro che svolge a tutto campo. La standing ovation riservata dal magnifico pubblico del San Paolo all’attaccante uruguaiano, testimonia l’amore dei tifosi napoletani per il loro nuovo idolo: benvenuto Edinson nella storia del Napoli.

 

 

 

 

 

 

Vincenzo Vitiello

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