PERCHE’ IL NAPOLI A GENNAIO NON HA ACQUISTATO UN BOMBER ?

da 29 Apr 2010News

Dela e Mazzarri fuori la verità: chi a gennaio non ha voluto l’attaccante, il presidente per risparmiare, dopo aver effettuato grandi investimenti, o il mister. I tifosi vogliono la verità

 “Parlo in generale. Se un tifoso chiede motivo sul mancato acquisto di un attaccante a gennaio, non è certo una contestazione. La gente ha capito i nostri sforzi e ci apprezza” Queste le parole di Mazzarri sulla contestazione che parte della tifoseria ha rivolto a De Laurentiis. Allora, in virtù di quanto affermato, giustamente, da Mazzarri e, sottolineando che non è una contestazione nei confronti del Presidente De Laurentiis, i tifosi partenopei vorrebbero conoscere la verità dei fatti ed il motivo per cui, per il secondo anno consecutivo, il Napoli getta al vento una clamorosa qualificazione alla Champions League non comprando alcune pedine essenziali al completamento della squadra. Incompiuta nel campionato 2008-2009. incompiuta nel torneo 2009-2010, eterna incompiuta da quando è stata progettata da un “architetto” che,  forse, non ha bene in mente la differenza tra  una Società con notevoli  ambizioni ed obiettivi da realizzare in un tempo considerevolmente congruo ed un’altra che mira a valorizzare i giocatori che sono stati sapientemente acquistati per motivi che non convergono con una qualsivoglia competitività. “L’architetto” Marino ha lasciato nelle mani del suo successore Bigon una squadra, non completata nel mercato estivo e che, magari, andava ritoccata  in quello invernale.  Alle spalle di coloro che vengono investiti della funzione di costruire un qualcosa di valido e competitivo vi è un grande imprenditore:  Aurelio De Laurentiis. Il Presidente dovrebbe rivolgere alcune domande a  Bigon e Mazzarri anche per capire come pensa, l’allenatore napoletano, di svolgere un ruolo societario per cui si è proposto: “Mi piace un ruolo manageriale all’inglese.  Ci sarà sinergia totale sulle scelte, mi piace assumermi le mie responsabilità. La struttura è completa, io, Bigon e il presidente De Laurentiis siamo sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda” – Quest’anno rosa di diciotto elementi:-“Quella che io volevo”. Bene, allora Mazzarri provi a spiegare ai tifosi ed al suo Presidente perché, in una rosa di diciotto elementi, non può starci anche un vero bomber. E’ vero ciò che afferma l’allenatore del Napoli quando asserisce che la sua squadra, con un gioco complessivo e con dei validi schemi manda in gol diversi giocatori, ma quando, in moltissime circostanze, sotto la rete avversaria si trovano giocatori che non riescono a trasformare in gol facilissime occasioni, i tifosi, legittimamente,  invocano il nome di un grande attaccante indipendentemente se poi Hamsik, Lavezzi, Quagliarella, Maggio ed altri possano fornire il loro contributo in fase realizzativa.

Bigon, sulla scia di Pier Paolo Marino, ha fornito una giustificazione al mancato completamento della rosa nel mercato di riparazione invernale adducendo che altri arrivi avrebbero potuto  turbare gli equilibri dello spogliatoio. Sarà pur vero, ma questa reiterata affermazione contrasta con ciò che un qualsiasi atleta  impegnato in uno sport di squadra pensa realmente quando in uno spogliatoio gli prospettano l’arrivo di un altro giocatore in grado di migliorare le prestazioni della squadra con il conseguente raggiungimento  degli  obiettivi programmatici.

Si potrebbe pensare all’intenzione di De Laurentiis di non effettuare ulteriori investimenti dopo aver speso moltissimo in estate. Questa considerazione, però non trova una valida giustificazione in quanto, con un ulteriore sforzo economico, il Napoli avrebbe avuto la possibilità di centrare la Champions League  in un campionato che, fino a pochi turni fa, non presentava squadre molto determinate al  raggiungimento di  tale obiettivo. Con la  qualificazione alla massima competizione continentale, vi sarebbe stato un notevole ritorno economico per il Presidente.

“A gennaio non ho visto tanti bomber da poter acquistare” afferma Mazzarri. In Italia ed in Europa, viste le difficoltà economiche in cui versano molti club oppure l’opportunità che molte altre Società colgono al volo di fronte ad una ottima e congrua offerta, dire che non vi sono tanti bomber da acquistare potrebbe non corrispondere ad un’assoluta verità  ed, in ultima analisi come temporaneo ripiego, basta vedere la Roma come ha risolto i problemi legati alla mancanza di un bomber: acquisto in prestito di un motivatissimo Luca Toni. Si dirà: “Questa soluzione non coincideva con la politica della Società” vero ma, una deroga di sei mesi avrebbe permesso alla Società di riprendere con più convinzione e forza il progetto.

Vincenzo Vitiello

ARTICOLO SU: PIANETANAPOLI.IT

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