Tanti gol ed uno “schiaffo”Tanti gol ed uno “schiaffo”

da 29 Mar 2010News

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Sembrava, fino a poco tempo fa, di dover assistere ad un campionato con una “coda” finale priva di emozioni: un’Inter stellare, dotata di un gioco redditizio ed a tratti molto spettacolare, dominava, dall’alto della sua posizione al vertice del torneo, uno spento campionato le cui uniche emozioni derivavano dalla lotta per la conquista di un posto in Europa per la prossima stagione Trentunesimo turno del Campionato di serie A: tutto da rifare o quasi. Accanto al prodigioso ed inatteso recupero della Roma, questa volta, a rallentare il proprio cammino sono le squadre che stavano per disputare lo sprint finale dopo aver conquistato la migliore posizione sul rettilineo che porta al traguardo. Cosa è accaduto per avere questo parziale ribaltamento di una situazione ben definita? Una logica spiegazione può derivare da fattori a latere dell’aspetto tecnico calcistico. Molto spesso lo stress che accompagna giocatori, dirigenti ed allenatori può turbare gli equilibri raggiunti ed occorrenti alla serenità di un ambiente che, senza soluzione di continuità, viene aggredito da interessi di varia natura. Accade, quindi che il pragmatico Mourinho, forse, annoiato dal strapotere della sua squadra e dalla mancanza di alcune emozioni che, fisiologicamente, fanno parte delle esigenze umane, comincia a vedere “fantasmi” ovunque. Il tecnico portoghese inizia ad intraprendere un rapporto dialettico conflittuale con i suoi colleghi e qualche Presidente di altre squadre. Si rende, successivamente, protagonista di inopportuni schow sul rettangolo di gioco nell’area destinata agli allenatori, denuncia situazioni arbitrali penalizzanti per la propria squadra e, dulcis in fundo, non riesce a gestire un giovane talento, Balotelli, che avrebbe potuto far comodo in un momento in cui, anche per i numerosi e ravvicinati impegni, l’Inter accusa un’evidente flessione. La squadra neroazzurra si trova nel momento cruciale del campionato, ad incontrare una Roma che ha maturato una situazione, diametralmente, opposta all’Inter: poche chiacchiere, pochi proclami, recupero dei migliori giocatori della rosa, gran lavoro a livello psicologico, motivazionale ed il “gioco è fatto”. Artefice di questa impresa è un Signor allenatore: Claudio Ranieri. La citazione dell’allenatore romano chiama in causa la Juventus, che, invece di riconoscere i propri demeriti in fase di programmazione, pensò bene di esonerare, anzi tempo, il tecnico La squadra bianconera, nonostante alcuni errori effettuati, dalla Società, in sede di pianificazione programmatica degli obiettivi da raggiungere nel campionato in corso e dei numerosi infortuni occorsi ai giocatori, si trova a competere per un traguardo prestigioso quale la Champions League. In un calcio contraddistinto da esasperazioni ingiustificate accade anche che una tifoseria aggredisca verbalmente la propria Società ed, invece di esprimere il proprio dissenso in modo opportuno e non violento, metta, successivamente, in atto una manifestazione che nulla a che vedere con i sani principi che dovrebbero essere alla base di una attività sportiva sia pure inficiata da molti e diversificati interessi: uova e bottiglie contro i giocatori juventini che si accingevano a salire sul pullman che li avrebbe portati allo stadio , aggressione a Zebina che ha ricevuto uno schiaffo sulla nuca e tante invettive rivolte a dirigenti,a Cannavaro ed a Melo. Mentre il Palermo si conferma ad ottimi livelli, il Milan perde un’altra possibilità per avvicinarsi ulteriormente ai cugini interisti. la Sampdoria ed il Genoa si fanno imporre il pari dal Cagliari e dal Siena, si conferma il Napoli che, dopo l’eclatante vittoria ottenuta, giovedì sera, contro la Juventus, riesce a sconfiggere un ottimo Catania ed a rientrare, con piene credenziali, tra le contendenti alla partecipazione, nella prossima stagione, alla massima competizione continentale. Vincere, meritatamente, un difficile match, nonostante l’evidente stanchezza accusata dai giocatori nel corso dell’incontro, non è impresa facile ma il Napoli, con l’avvento della primavera, ha ritrovato carattere, motivazioni, determinazione e voglia di giocare per vincere in qualsiasi condizione e situazione. L’opera di Walter Mazzarri è evidente a tutti gli attenti osservatori delle vicende calcistiche: pieno recupero di alcuni giocatori a cui andava praticata un’iniezione di fiducia, crescita di calciatori adattati in zone del campo di non loro appartenenza, opportuna e sapiente lettura delle partite durante lo svolgimento delle stesse, stimoli trasmessi, ripetutamente, ai suoi uomini, attenta osservazione delle caratteristiche tecniche dei calciatori al fine di invertire alcune posizioni in campo, in particolar modo, nel reparto avanzato. Tutto questo ed altro per poter affermare che, nella trentunesima giornata di campionato, vi sono state anche delle conferme, tanti gol e tanto spettacolo nonostante uno “schiaffo” di troppo che non può e non deve condizionare i protagonisti del gioco più bello al mondo. Vincenzo Vitiello LEGGI ARTICOLO SU: GOLMANIA.IT

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Sembrava, fino a poco tempo fa, di dover assistere ad un campionato con una “coda” finale priva di emozioni: un’Inter stellare, dotata di un gioco redditizio ed a tratti molto spettacolare, dominava, dall’alto della sua posizione al vertice del torneo, uno spento campionato le cui uniche emozioni derivavano dalla lotta per la conquista di un posto in Europa per la prossima stagione Trentunesimo turno del Campionato di serie A: tutto da rifare o quasi. Accanto al prodigioso ed inatteso recupero della Roma, questa volta, a rallentare il proprio cammino sono le squadre che stavano per disputare lo sprint finale dopo aver conquistato la migliore posizione sul rettilineo che porta al traguardo. Cosa è accaduto per avere questo parziale ribaltamento di una situazione ben definita? Una logica spiegazione può derivare da fattori a latere dell’aspetto tecnico calcistico. Molto spesso lo stress che accompagna giocatori, dirigenti ed allenatori può turbare gli equilibri raggiunti ed occorrenti alla serenità di un ambiente che, senza soluzione di continuità, viene aggredito da interessi di varia natura. Accade, quindi che il pragmatico Mourinho, forse, annoiato dal strapotere della sua squadra e dalla mancanza di alcune emozioni che, fisiologicamente, fanno parte delle esigenze umane, comincia a vedere “fantasmi” ovunque. Il tecnico portoghese inizia ad intraprendere un rapporto dialettico conflittuale con i suoi colleghi e qualche Presidente di altre squadre. Si rende, successivamente, protagonista di inopportuni schow sul rettangolo di gioco nell’area destinata agli allenatori, denuncia situazioni arbitrali penalizzanti per la propria squadra e, dulcis in fundo, non riesce a gestire un giovane talento, Balotelli, che avrebbe potuto far comodo in un momento in cui, anche per i numerosi e ravvicinati impegni, l’Inter accusa un’evidente flessione. La squadra neroazzurra si trova nel momento cruciale del campionato, ad incontrare una Roma che ha maturato una situazione, diametralmente, opposta all’Inter: poche chiacchiere, pochi proclami, recupero dei migliori giocatori della rosa, gran lavoro a livello psicologico, motivazionale ed il “gioco è fatto”. Artefice di questa impresa è un Signor allenatore: Claudio Ranieri. La citazione dell’allenatore romano chiama in causa la Juventus, che, invece di riconoscere i propri demeriti in fase di programmazione, pensò bene di esonerare, anzi tempo, il tecnico La squadra bianconera, nonostante alcuni errori effettuati, dalla Società, in sede di pianificazione programmatica degli obiettivi da raggiungere nel campionato in corso e dei numerosi infortuni occorsi ai giocatori, si trova a competere per un traguardo prestigioso quale la Champions League. In un calcio contraddistinto da esasperazioni ingiustificate accade anche che una tifoseria aggredisca verbalmente la propria Società ed, invece di esprimere il proprio dissenso in modo opportuno e non violento, metta, successivamente, in atto una manifestazione che nulla a che vedere con i sani principi che dovrebbero essere alla base di una attività sportiva sia pure inficiata da molti e diversificati interessi: uova e bottiglie contro i giocatori juventini che si accingevano a salire sul pullman che li avrebbe portati allo stadio , aggressione a Zebina che ha ricevuto uno schiaffo sulla nuca e tante invettive rivolte a dirigenti,a Cannavaro ed a Melo. Mentre il Palermo si conferma ad ottimi livelli, il Milan perde un’altra possibilità per avvicinarsi ulteriormente ai cugini interisti. la Sampdoria ed il Genoa si fanno imporre il pari dal Cagliari e dal Siena, si conferma il Napoli che, dopo l’eclatante vittoria ottenuta, giovedì sera, contro la Juventus, riesce a sconfiggere un ottimo Catania ed a rientrare, con piene credenziali, tra le contendenti alla partecipazione, nella prossima stagione, alla massima competizione continentale. Vincere, meritatamente, un difficile match, nonostante l’evidente stanchezza accusata dai giocatori nel corso dell’incontro, non è impresa facile ma il Napoli, con l’avvento della primavera, ha ritrovato carattere, motivazioni, determinazione e voglia di giocare per vincere in qualsiasi condizione e situazione. L’opera di Walter Mazzarri è evidente a tutti gli attenti osservatori delle vicende calcistiche: pieno recupero di alcuni giocatori a cui andava praticata un’iniezione di fiducia, crescita di calciatori adattati in zone del campo di non loro appartenenza, opportuna e sapiente lettura delle partite durante lo svolgimento delle stesse, stimoli trasmessi, ripetutamente, ai suoi uomini, attenta osservazione delle caratteristiche tecniche dei calciatori al fine di invertire alcune posizioni in campo, in particolar modo, nel reparto avanzato. Tutto questo ed altro per poter affermare che, nella trentunesima giornata di campionato, vi sono state anche delle conferme, tanti gol e tanto spettacolo nonostante uno “schiaffo” di troppo che non può e non deve condizionare i protagonisti del gioco più bello al mondo. Vincenzo Vitiello LEGGI ARTICOLO SU: GOLMANIA.IT

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