Italia: scelte fatte da Prandelli e non da un popolo di ct!

da 3 Giu 2014News

Prandelli 123Dopo la diramazione della lista dei convocati per il Mondiale in Brasile, come spesso accade in Italia, sono piovute critiche su Prandelli per aver escluso Giuseppe Rossi e Mattia Destro.

Che siano i due calciatori a manifestare delusione, rientra nella normalità delle legittime reazioni. Ricevere una prima indicazione riguardante la possibilità di partecipare al Mondiale, dopo aver condotto un’intera stagione con il pensiero rivolto alla manifestazione brasiliana ed essere stati scelti nel gruppo dei 30 calciatori nella prima selezione, lasciava ben sperare di poter far parte della spedizione azzurra al torneo iridato.

La delusione derivante dalla esclusione dalla lista dei 23 giocatori è ben comprensibile anche da parte delle tifoserie delle squadre a cui appartengono coloro che sono ritornati a casa.

Incomprensibile, invece, le analisi abbastanza faziose e pretestuose fatte da alcuni media ed addetti ai lavori.

Sono state scritte pagine, in questi giorni,  con le più svariate argomentazioni senza un minimo di raziocinio e/o una qualsivoglia prova supportata dal parere di qualche componente dello staff tecnico della Nazionale.

Tante illazioni verso le scelte dl ct azzurro e poche considerazioni sulla sua buona fede e su un operato che tiene conto del bene della Nazionale Italiana.

Rossi e Maggio venivano da infortuni, diversificati per la loro gravità, che li  hanno costretti a restare lontano dai campi di gioco per molto tempo. Probabilmente per Maggio, dopo l’ultimo test contro l’Irlanda, il tecnico ha valutato che la squadra è ben coperta, in quel ruolo, da Darmian, De Sciglio ed Abate.

La decisione di rinunciare all’esterno destro del Napoli -che ha disputato interamente le partite del girone di qualificazione-  non solo non è stata mai oggetto di critiche, ma è stata accettata con serenità dallo stesso giocatore e da tutto l’ambiente napoletano.

Giuseppe Rossi, giustamente, per il suo grande valore, andava monitorato con attenzione con la speranza di poter recuperare un calciatore in grado di essere determinante per le prestazioni della squadra azzurra.

Molti media,  per la volontà di vedere ad ogni costo il Pepita titolare nello scacchiere di Cesare Prandelli, hanno forse involontariamente tentato di interferire nel lavoro del ct, anticipando il probabile inserimento di Rossi nella lista dei 23 e la conseguente esclusione di Lorenzo Insigne, che nei test fisici effettuati era risultato il migliore sotto molti profili.

L’infortunio occorso a Montolivo ha complicato ulteriormente le decisioni prese da Prandelli, che probabilmente oltre ad effettuare scelte alternative ha intenzione di modificare il modulo tattico, alternando il 4-2-3-1 con un 4-3-2-1 oppure un 4-4-2 magari con centrocampo a rombo. Insigne, essendo un calciatore versatile, può interpretare bene il suo ruolo in tutti gli assetti tattici citati.

 

Qualcuno aveva addossato colpe a Rafa Benitez attribuendogli le responsabilità per la probabile esclusione del ragazzo di Frattamaggiore.

I pareri dei tanti addetti ai lavori, che si  vestono periodicamente con i panni di commissari tecnici ogni volta in cui devono riservare critiche gratuite ad un qualsivoglia personaggio calcistico, erano sostenuti dalla convinzione che il tecnico spagnolo aveva peggiorato, nel corso della stagione appena conclusasi, la posizione in campo di Insigne e conseguentemente le sue prestazioni.

Il golden boy partenopeo, invece, potrebbe aver raggiunto la completa maturità sotto la sapiente guida di Benitez. La sua duttilità gli permette di potersi esprimere, in modo ottimale, in un attacco a tre ed in posizione laterale sia a destra che a sinistra. Potrebbe giocare come seconda punta oppure dietro agli attaccanti. Non realizza molti goal -come era abituato a fare nelle precedenti stagioni- ma il suo contributo a centrocampo e, soprattutto, nelle ripartenze, è notevole.

Possiede una grande tecnica individuale ed in situazioni in cui altri preferiscono tergiversare, Insigne si cimenta con successo nell’uno contro uno conquistando, per la sua squadra, un’importante superiorità numerica.

A Roma, nella finale di Coppa Italia, ha messo in mostra tutte le sue qualità e si è fatto trovare pronto anche in fase conclusiva realizzando due goal alla Fiorentina, determinanti per la conquista del trofeo tricolore.

Chi  avrebbe voluto assistere alle partite della Nazionale in Brasile con in campo il grande Giuseppe Rossi? Gli amanti del calcio e coloro che tengono alle sorti della nostra Nazionale certamente già pregustavano la rinascita completa di Pepito, magari con espluà tecnici in grado di contribuire ad un’Italia vincente.

Non avendo la sfera di cristallo, non possiamo apprendere in anticipo se la Nazionale uscirà al primo turno, nelle successivi fasi della competizione iridata oppure se -per ciò che nel calcio a volte capita- possa ritornare vincente in Italia, ma … sappiamo che Cesare Prandelli ha operato per il bene del gruppo, ha effettuato scelte dettate dalla sua grande professionalità e non da fattori geopolitici come spesso -forse- accade.

Chapeau Mister e Forza Italia!

 

Vincenzo Vitiello per EuropaCalcio.it

 

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