I campionati di calcio sono pronti a ripartire dopo uno stop durato una settimana per la tragica morte di Piermario Morosini. Una sosta dovuta per il rispetto di un calciatore che, nonostante le notevoli avversità che la vita gli aveva riservato, si era proiettato con professionalità e passione nel Mondo del calcio. Un’attività sportiva che rappresenta uno spaccato della società che, anche in queste tristi circostanze, non trova il modo, la volontà e l’attenzione per riflettere su episodi richiamanti le lacune umane e strumentali che vi sono ai margini dello sport.
I controlli medici prima dell’avvio dei ragazzi verso un’attività sportiva, il pieno ed adeguato utizzo delle attrezzature scientifiche in dotazioni a tutte la società, l’opportunità di monitorare periodicamente le condizioni psicofisiche degli atleti, la rigida osservazione delle procedure atte a garantire un primo soccorso a coloro che necessitano di alcuni interventi salva vita e tanti altri aspetti, riguardanti l’ambito organizzativo di competizioni sportive, vengono vagliate in queste tragiche circostanze con dei propositi attuativi che restano fini a se stessi.
Il baraccone è pronto a riprendere la sua corsa verso un effimero traguardo caratterizzato, esclusivamente, dal raggiungimento di quei risultati che possono gratificare, oltre modo, i club nel caso di realizzazione degli obiettivi programmatici ed un Mondo circostante composto da addetti ai lavori oltre a moltissimi appassionati che cercano di evadere dalle problematiche quotidiane tramite il conseguimento dei loro “sogni da tifosi”.
Tutti pronti a seguire le partite della squadra definita del cuore. Le cause del decesso di Piermario Morosini sono ancora da stabilire ma, di fatto, il cuore del giocatore si è fermato. Le forze legate al nostri veri sentimenti, fanno piangere la scomparsa di un atleta con la recondita speranza di fermare il baraccone ed al suo posto procedere con un mezzo da trasporto che possa condurci al significato della vita dato da Einstein: “Nell’esperienza del singolo, nel suo impatto con la nascita, la morte, la sofferenza…è ragionevole e importante trovare un orientamento per la vita”. Morosini aveva trovato il giusto orientamento della vita e ci ha lasciato un messaggio su cui riflettere.
Vincenzo Vitiello
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