Parole della lingua napoletana, quasi dimenticate:
APPRETTATORE
Apprettatore, stuzzicatore, motteggiatore, attaccabrighe; la parola (sostantivo) deriva dal verbo apprettà che viene dal latino appectorare, ovvero “dar molestia, stuzzicare”. In spagnolo apretar, ovvero < lo stringere di un vestito o di una scarpa che non vadano bene su misura>; in questo caso l’apprettatora è il busto che strige alla vita per mettere in risalto il seno. L’apprietto significa “fastidio, imbarazzo, preoccupazione, premura, grattacapo, angustia”, si usa dire:<darse apprietto (preoccuparsi); apprietto ‘e core (stringimento di cuore, pena, cura).
Da non confondere con lo stesso termine ( apprettatore) in italiano che è un mestiere Treccani lo definisce nel vocabolario on line:
apprettatore apprettatóre s. m. (f. -trice) [der. di apprettare]. – Operaio addetto, nella lavorazione dei tessuti o del cuoio, alle operazioni dell’apprettatura. L’apprettatura (o apparecchiatura), sempre secondo Treccani, questi due vocaboli vengono generalmente adoperati promiscuamente e nello stesso senso; in realtà esiste fra loro una certa differenza di significato; infatti la voce apparecchiatura viene usata pei tessuti di lana, ai quali non si dà alcuna bozzima o appretto; mentre la voce apprettatura si riferisce generalmente ai tessuti di cotone, per i quali si completano le operazioni di rifinitura per lo più coll’applicazione di sostanze inspessenti e riempitive, allo scopo di dare al tessuto un’apparenza più spessa e più compatta al tatto.
Ritornando al significato napoletano della nostra parola, il termine è usato nella bellissima e nota canzone Mierolo Affurtunato
S.Di Giacomo- E A Mario (1931)
“A ll’acqua chiara e fresca,
a ll’acqua ‘e tre funtane,
mme só’ lavato ‘e mmane…
E mme ll’aggio asciuttate
‘e n’albero a li ffrónne
addó’ canta nu miérolo cianciuso
e s’annasconne…
Miérolo affurtunato,
Viato a chi te sente!…
‘Sta voce, alleramente,
sceta ‘o silenzio attuorno…
e tremmano sti ffrónne
addó’ canta ll’auciello apprettatore
e s’annasconne!”…….