Parole della lingua napoletana, quasi dimenticate
Picoscìa
Picoscia: donna bassa e dalle gambe storte e come tale adusa ad una andatura scorretta, tentennante, di sghimbescio tale, semanticamente, da farla classificare come persona infida ed inaffidabile, falsa, doppia, ambigua.
Non è certa la etimologia della parola, di certo si sa che era molto usata anche per deridere una persona e il suo uso è abbastanza atavico tanto che esiste una filastrocca che recita:
Storta picòscia,
tiene ‘e coscie mosce mosce,
e sotto ‘o suttanìno,
tiene ‘o scoglio ‘e Margellina.
Filastrocca anche citata da Mario Fùrnari nel libro “Li ditti antichi de lo popolo napulitano” edizioni Fausto Fiorentino- Napoli.
Non è attestato l’uso del maschile dell’aggettivo ovvero picoscio sebbene sia ipotizzabile, per il maschile è più usato il termine palòsso.