Parole della lingua napoletana, quasi dimenticate
SPUONELO
Spuonelo o spuonulo ( al plurale spuonnele), nome proprio maschile che significa spondilo (itt.),ovvero il frutto di mare il cui nome scientifico è spondylus gaederopus.
Questo mollusco si chiama Spondilus, Spondylus Gaederopus e vive saldamente attaccato alla roccia. La valva superiore, mobile, è ornata da lamelle squamose o spinose a volte molto pronunciate di colore violetto, carminio o rosso-porpora. Qualcuno lo chiama ostrica imperiale ma, in realtà, più che a un’ostrica somiglia a un canestrello ed è comune sui fondali rocciosi del Mediterraneo. Sul litorale italiano, lo Spondylus Gaederopus è ricoperto di solito da una spugna di colore scarlatto che rende difficile il riconoscimento immediato del mollusco, proprio alla spugna rossa che risalgono le sue definizioni dialettali: nel Salento le chiamano “ostriche russe”, cioè rosse, a Brindisi in dialetto grattapuetoli (gratta-dita) per il prurito che la spugna procura a contatto con le mani. Era anche molto comune nel Golfo di Napoli, lunga la costa di Posillipo, a Nisida, e al Castel Dell’Ovo. Ma era anche presente sull’isolotto di San Leonardo, isolotto ora scomparso, ma esistito fino alla fine del Settecento, quando fu incorporato nella colmata per la costruzione della Villa Reale (oggi Villa Comunale), voluta da Ferdinando IV intorno all’anno 1780, in corrispondenza all’attuale Rotonda Diaz. Vedasi pagg. 72/73 del n.9/2024 della rivista Espresso Napoletano, da cui si è preso spunto per questo articolo.
Lo spondilo, vedi foto allegate
Purtroppo, nelle acque del golfo di Napoli questo frutto di mare è molto raro, quasi sparito.
Curiosità: anticamente questa parola , spuonelo, era usata con significato traslato di parolaccia, bestemmia o anche farfallone.
Per quanto riguarda l’isolotto di San Leonardo, oltre alla citata rivista si consiglia di consultare i motori di ricerca presenti in internet.
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