Parole della lingua napoletana, quasi dimenticate
BATTILOCCHIO
Battilòcchio, secondo il vocabolario Treccani è: [composizione di battere e occhio, per traduz. del fr. battant l’oeil].
Ma il battant l’oeil non fa alcun riferimento al bulbo oculare necessario a vedere, ma ha un significato completamente diverso, questo termine deriva dal vocabolo francese “battant l’oeil” usato per indicare una cuffietta femminile che ricadeva sugli occhi, quindi aveva un ostacolo alla visione, chi indossa la cuffietta non vede bene per l’indumento che annebbia la vista. Metaforicamente il termine è usato a Napoli per indicare una persona che sembra essere sempre frastornata e stordita. Così come chi indossa la cuffietta non vede bene per l’indumento. Secondo il DIZIONARIO DIALETTALE NAPOLETANO a cura di Antonio Altamura viene definito “battilocchio” un uomo inetto, grullo, grosso e vuoto
Ma esso termine ha anche un ulteriore significato, sempre come indicato nel citato Dizionario, questo termine indica, infatti, nel capoluogo campano la pizza fritta. Non quella imbottita, ma quella fatta da un impasto semplice fritto nell’olio bollente e subito servito avvolto in carta stagnola o in carta oleata, infatti cita il Dizionario, frittella … detta così perché rammenta … una specie di cuffia ricadente su gli occhi.
Nel tempo poi la forma si è modificata allungandosi come si vede nella foto allegata
Sempre nella canzone di Viviani, “a rumba d’ ‘e scugnizze” tra le altre viene citate:
“Quanto è bell”o battilocchio!
Pruove gusto e te ce avvizze,”.
E qui per battilocchio è la pizza fritta
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