LA FAMIGLIA MORMILE (MORMINO)

da 20 Lug 2023Curiosità, News

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA STORIA DI UNA FAMIGLIA NAPOLETANA CHE EMIGRO’ IN BRASILE

La famiglia Mormile è originaria di Cardito (Na) che si trasferì agli inizi del secolo XX, precisamente nel 1901 in Brasile, a raccontarcela è un discendente di questa famiglia, Kalèu.

Ecco la storia

” Mi chiamo Kaléu Mormino Otoni, sono italo-brasiliano, nato e cresciuto a São Paulo/Brasile, sono un farmacista oncologo di formazione, ma oggi sono il direttore generale di un ospedale appartenente alla Diocesi di Quixadá situato nello Stato del Ceará/Brasile e vorrei tanto registrare un po’ della storia della mia famiglia e della nostra “italianità” che è passata, passa e passerà di generazione in generazione. La storia della mia famiglia in Brasile inizia più precisamente il 06/11/1901, quando la nave SAVOIA in partenza da Napoli/Italia approdò al porto di Santos/Brasile. Su quella nave era imbarcato il mio bisnonno, Aniello Mormile, fino ad allora di soli 9 anni, accompagnato dai genitori Giuseppe Mormile e Marianna Tartaglione e dai fratelli Vincenzo e Lucia.

Aniello si è trasferito con la sua famiglia in una piantagione di caffè nella città di Cravinhos (entroterra di San Paolo) e lì ha lavorato fin dalla tenera età nei campi, aiutando i suoi genitori a guadagnarsi da vivere lavorando la terra, così come migliaia di altri Italiani arrivati in Brasile. Crebbe, si sposò e nella sua umile vita non abbandonò mai la determinazione e l’impegno per onorare la famiglia con il lavoro, fu addirittura muratore in Brasile, ebbe come figlio Luiz Mormino (sì, il nostro cognome è stato cambiato a causa a quello che chiamano “aportuguesamento”), Luiz, anche mio nonno è stato agricoltore per gran parte della sua infanzia e adolescenza e da adulto è stato saldatore in una fabbrica di ferramenta, ispettore di scuola materna e, come suo padre, ha lavorato difficile mantenere la sua famiglia con dignità. Dal matrimonio di mio nonno con Odyrce (mia nonna) è nata mia madre Dirce Mormino.

Mia madre è stata impiegata di banca per molti anni e ha smesso di lavorare per occuparsi della mia educazione, dedicandosi esclusivamente a sostenermi negli studi e soprattutto nella mia infanzia e preadolescenza.

Anche da parte di mio padre (Geraldo Otoni) ho sangue italiano, più precisamente di origine genovese, ma ho avuto molti più contatti con la famiglia di mia madre nonostante fossi orgoglioso di dire che ho il miglior padre del mondo.

Tuttavia, vorrei evidenziare ciò che richiama la mia attenzione in tutti questi anni dopo la nostra emigrazione, 122 anni per essere più precisi, principalmente a contatto con mio nonno Luiz, è che questa italianità familiare non è mai stata dimenticata, anzi, con ogni generazione sembra diventare più grande, con un senso di appartenenza ancora maggiore a questa nazione che ha visto tanti dei suoi figli e figlie emigrare ed esplorare paesi e culture diverse, ma senza perdere la sua essenza e identità. Siamo molto fieri di dire qui in Brasile che siamo italiani così come siamo brasiliani e che salvare e soprattutto MANTENERE questa tradizione fuori dall’Italia è motivo di ammirazione e orgoglio che portiamo nel cuore. Nelle nostre vene scorre sangue italiano. Ci impegniamo a insegnare la lingua italiana per le generazioni a venire, insegnando l’inno nazionale tra molte altre cose e trasmettendo davvero questo AMORE di generazione in generazione e mettendo in chiaro che sono tanto italiani quanto brasiliani. Lo insegno ogni giorno alle mie figlie Antonella e Isabella, da quando sono state nel grembo di mia moglie Karla e sono certa che i miei nipoti e pronipoti custodiranno questa bellissima storia e trasmetteranno questa italianità così ricca di cultura e determinazione che rimane VIVO pur essendo fuori dall’Italia. Grande abbraccio.

Kaléu Mormino Otoni.”

Noi pubblichiamo con piacere questa storia e ricambiamo l’abbraccio a Kaléu e gli auguriamo di incontralo a Napoli. FNS

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