Parole della lingua napoletana, quasi dimenticate
Pustiére,
Pustera
La parola Pustiere, al femminile Pustera sta a significare impiegato del lotto
La parola deriva da Posta, ovvero la quota di scommessa giocata nel gioco del lotto; infatti, le regole del gioco prevedono una vincita di tot volte la posta (per posta si intende quando si è giocato), in base a quello su cui si è scommesso, ovvero
AMBATA: Consiste in un solo numero pronosticato, può uscire in una qualsiasi delle cinque posizioni. Paga 11 volte la posta circa. Precisamente paga 11,232 volte.
ESTRATTO DETERMINATO: Gioco introdotto di recente, si tratta di indovinare un singolo numero in una precisa posizione di una ruota. Paga 55 volte la posta.
AMBO: Si tratta di indovinare due numeri che devono uscire in qualsiasi posizione di una ruota (ambo secco). Paga 250 volte la posta.
TERNO: Tre numeri da indovinare su ruota fissa in qualsiasi posizione e sequenza. Il terno paga 4500 volte la posta.
QUATERNA: I numeri da indovinare sono quattro, in qualsiasi sequenza o posizione. La quaterna paga 120.000 volte la posta.
CINQUINA: Indovinare cinque numeri in qualsiasi sequenza, paga 6 milioni di volte la posta.
Il gioco su ‘tutte’ piuttosto che su ruota fissa implica che la vincita venga divisa per 10.
Oltre a significare l’impiegato o impiegata con il termine Pustiero o Pustera si identificava la ricevitoria stessa, lo stesso botteghino del lotto.
Oggi la parola pustiero o pustera sono quasi del tutto sconosciute ai più giovani, si usa ricevitore per indicare l’addetto e ricevitoria per indicare il botteghino.
Una volta i numeri estratti venivano affissi (afficiata) con caratteri cubitali sulle porte delle ricevitorie.
A Napoli esiste una strada la cui toponomastica è legata al gioco del lotto, via Bonafficiata vecchia (via e vicolo) cap 80134, nel quartiere Montecalvario, zona Pignasecca (vedi Napoli street, edizioni Clean)
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